COLOR DI ZOLFO
liberamente ispirato a Una stanza tutta per sé
di Virginia Woolf
di e con
Daria Anfelli
Co-regia
Vincenzo Todesco
da un'idea di
Daria Anfelli e Elisabetta Zamarchi
scene, dias, luci e tecnica
Vittoria Coccia
produzione
Uqbarteatro
Ho osato scrivere una lettera a Virginia Woolf. Da tempo ci pensavo;
ho immaginato che potesse davvero riceverla;
mentre scrivevo mi sono accorta
che il suo sguardo buca il tempo,
potevo parlarle apertamente di ciò che ci accade,
ho lasciato fluire il pensiero.
Sono certa che durante lo spettacolo in qualche modo
lei aleggia sopra la scena, anche se è un’idea buffa
Anche chi è in teatro, però, se ne accorge. D.A.
“Gentile signora Virginia Woolf,
le scrivo a proposito di quelle farfalle color di zolfo
le è sembrato di vedere fra i lillà fioriti della campagna inglese.
Era una visione! In autunno non fioriscono i lillà, né si vedono insetti tra i fiori.
Anch’io però le vedo talvolta, e volevo dirle che quelle farfalle
potevano salvarle la vita”
I imagined she could really receive it;
While I wrote I noticed
that her gaze pit time,
I could talk openly about what happens here,
I left thinking flown.
I am sure that during the show in some way
she hovers over the scene, even if it is a funny idea
People in theater, however, feel it too. D.A.
"Dear Mrs. Virginia Woolf,
I'm writing you about those sulfur-yellow butterflies that in a day of autumn
you seemed to see among the blooming lilacs in the English countryside.
It was a vision! In autumn no lilacs bloom and no insects fly among the flowers.
However, sometimes, I see them too, and I wanted to tell you that those butterflies could save your life "
In un mondo tutto proiettato all'esterno, il camerino è la stanza superstite dell'intimità, e confina con il teatro, luogo della libertà, del gioco e della profondità. L'attrice tornerà lì a far sorridere e commuovere la gente, Virginia Woolf sarebbe d'accordo sulla scelta. La signora ha tempo per la risposta.
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