domenica 15 giugno 2008

FARFALLE
COLOR DI ZOLFO

liberamente ispirato a Una stanza tutta per sé
di Virginia Woolf


di e con
Daria Anfelli
Co-regia
Vincenzo Todesco
da un'idea di
Daria Anfelli e Elisabetta Zamarchi

scene, dias, luci e tecnica
Vittoria Coccia
produzione
Uqbarteatro

Ho osato scrivere una lettera a Virginia Woolf. Da tempo ci pensavo;

ho immaginato che potesse davvero riceverla;

mentre scrivevo mi sono accorta

che il suo sguardo buca il tempo,

potevo parlarle apertamente di ciò che ci accade,

ho lasciato fluire il pensiero.

Sono certa che durante lo spettacolo in qualche modo

lei aleggia sopra la scena, anche se è un’idea buffa

Anche chi è in teatro, però, se ne accorge. D.A.


“Gentile signora Virginia Woolf,

le scrivo a proposito di quelle farfalle color di zolfo che in un giorno d’autunno

le è sembrato di vedere fra i lillà fioriti della campagna inglese.

Era una visione! In autunno non fioriscono i lillà, né si vedono insetti tra i fiori.

Anch’io però le vedo talvolta, e volevo dirle che quelle farfalle

potevano salvarle la vita


I dared to write a letter to Virginia Woolf. For long time I thought about it;
I imagined she could really receive it;
While I wrote I noticed
that her gaze pit time,
I could talk openly about what happens here,
I left thinking flown.
I am sure that during the show in some way
she hovers over the scene, even if it is a funny idea
People in theater, however, feel it too. D.A.

"Dear Mrs. Virginia Woolf,
I'm writing you about those sulfur-yellow butterflies that in a day of autumn
you seemed to see among the blooming lilacs in the English countryside.
It was a vision! In autumn no lilacs bloom and no insects fly among the flowers.
However, sometimes, I see them too, and I wanted to tell you that those butterflies could save your life "

C'è una lettera che aspettava da tempo di essere scritta. La stanza tutta per sé è il camerino di un'attrice appena uscita di scena. la lettera è un foglio bianco che attira come una finestra spalancata. Nell’ ombra della stanza si sente una presenza leggera ma potente: la scrittrice scesa nel fiume con le pietre nelle tasche è nell’aria. Ci sono molte questioni che aspettano una sua risposta.
Nell’intimità della stanza l’attrice scrive la lettera – un flusso di pensieri che sulle tracce dei testi della Woolf racconta lo stato delle cose e del proprio cuore: una lettera infarcita di emozioni, domande, citazioni poetiche, grida e sussurri, piena di affetto e gratitudine, ma anche di ironia e amarezza, e di desiderio di amore. L'attrice come un prestigiatore gioca con l'ombra: la lettera appare, scompare, brucia, si ricrea, prende il volo, mentre sullo sfondo si materializzano le sue visioni in immagini che avvolgono la stanza e in musica che irrompe come un colpo di vento nella quiete.
In un mondo tutto proiettato all'esterno, il camerino è la stanza superstite dell'intimità, e confina con il teatro, luogo della libertà, del gioco e della profondità.
L'attrice tornerà lì a far sorridere e commuovere la gente, Virginia Woolf sarebbe d'accordo sulla scelta. La signora ha tempo per la risposta.
Info: uqbarteatro@gmail.com

venerdì 13 giugno 2008

LA STAMPA

Da L’Arena - Mercoledì 19 Marzo 2008 - Spettacoli

Daria Anfelli dà voce a Virginia Woolf e alla sua solitudine

«Le scrivo a proposito di quelle farfalle color di zolfo...»: inizia con questa richiesta di ascolto, rivolta alla scrittrice Virginia Woolf, lo spettacolo di Daria Anfelli presentato nell’auditorium della Gran Guardia. «Farfalle color di zolfo», questo il titolo, è una citazione da «Una stanza tutta per sé» della Woolf, scritto nel 1929, ed è il grido che la stessa Anfelli indirizza alle donne, cercando di analizzarne la situazione attuale. I ritmi vorticosi e frenetici dello spettacolo hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine, facendolo passare dalla solitudine dell'attrice, chiusa nel suo camerino e intenta a scrivere una lettera, all’angoscia del presente e del futuro, arrivando a sfiorare toni ironici dalle melodie rock. Ad accompagnare l’Anfelli - sola su un palcoscenico in cui compaiono una sedia, un tavolino rotondo e una valigia beauty case - un maxi schermo che ha inviato immagini di guerra, di farfalle, brani di citazioni poetiche...
«Lo spettacolo», ha affermato la regista-interprete, «è un omaggio alla scrittrice prematuramente scomparsa (nel 1941, ndr) alla quale ho deciso di scrivere una lettera. Protagonista è un’attrice che si sofferma sullo stato attuale delle cose..." . La protagonista non si rivolge al pubblico ma esprime i suoi pensieri attraverso un monologo che, con il passare del tempo si fa più forte, con grida e sussurri, per confluire nella tecnica del flusso di coscienza, utilizzata dalla stessa autrice nei suoi romanzi... EL.AL.

lunedì 19 maggio 2008


NAVIGARE NECESSE EST

Spettacolo molto liberamente ispirato alla favola d'amore
"IL RACCONTO DELL'ISOLA SCONOSCIUTA", di Josè Saramago
e alla poesia IL MIO LETTO È UNA NAVE di
R.L.Stevenson

con
Daria Anfelli, Evelina Pershorova


realizzazione scenografica

Raffaella Dolci, Raffaello Zoccatelli

consulenza artistica

Lech Raczak

testo e regia

Daria Anfelli

produzione

Teatro Oplà

distribuzione

Uqbarteatro e Teatro Oplà


Un uomo chiede al Re una barca per trovare un'isola sconosciuta.
Il Re dopo lunghe trattative gliela concede.
Ma marinai che lo accompagnino non ce ne sono, perché nessuno crede che esistano ancora isole non segnate sulle carte geografiche, e poi a tutti bastano quelle.

Una donna stufa di lavare palazzi e sgobbare per il Re decide di seguirlo, e così si incontrano al porto.
La barca li aspetta, ma il loro sarà un viaggio diverso da quello previsto, perché senza equipaggio una barca non va lontano.

Lontano
però andranno lo stesso, perché ciò che si vede alla luce del giorno non è uguale a ciò che si vede di notte, e i due protagonisti scoprono la rotta di un viaggio davvero unico: verso un’isola sconosciuta che non è segnata su alcuna mappa, perché non è mai ferma né uguale a se stessa.

A man asks the King for a boat to find an unknown island .
The King after lengthy negotiations gives it to him
But there are no sailors who accompany him , because nobody believes that there are still islands not marked on maps, and they all think all those enough.
A woman tired to wash palaces for the king decides to follow him, and so they meet at the port.
The boat awaits them, but they undertake a different trip than expected, because without a crew a boat does not go away.
But they'll go far anyway, because what you see in daylight is not the same as what you see at night, and the two protagonists discover the route of a unique journey towards an unknown island that is not marked on any map Because it never stops nor is never equal to itself.

mercoledì 12 marzo 2008

dagli ultimi spettacoli

PLAC WOLNOSCI
Prod. Teatro Stabile
E. Modrzejewska di Legnica





















 
LA PORTA DELLE LOCUSTE
Prod. Uqbarteatro e
International Theatre Festival "Malta"
di Poznan








LA CORSA DEI FUOCHI
Prod. Poetica &Uqbar







L'ALBA DELLE LIBERTA'
Fondazione Atlantide e 
Università di Verona





RABBI MAHARAL I GOLEM
Asocjacja 2006, Poznan